La comunicazione al Pronto soccorso

Corsi, Riflessioni

È capitato anche a me di essere al Pronto soccorso per un mio caro e ho constatato amaramente la freddezza degli operatori che non aiuta la situazione.
Certo, da capirli, lavorano in condizioni proibitive ma ciò non giustifica atteggiamenti di indifferenza verso le preoccupazioni dei parenti, spesso tenuti all’oscuro di tutto e vissuti come un fastidio.
La capacità di comunicare in maniera empatica degli operatori non è pertanto “solo” una questione di rispetto ma anche un efficace strumento per evitare o attenuare situazioni di tensione e prevenire aggressività e ostilità.

Ottima iniziativa, quella del Niguarda.

DOCENTI ILLUMINATI: la scuola che vogliamo

Collaborazioni, Corsi

Appena terminato un bellissimo corso sulla comunicazione inclusiva con una cinquantina di
insegnanti dell’Istituto Comprensivo Via Marelli di Roma. Purtroppo il periodo particolare ci ha imposto la versione online ma non ci ha impedito di fare un percorso straordinario, fatto di curiosità, entusiasmo e condivisione. La scuola che sogno come cittadino è questa, fatta di insegnanti appassionati, consci del loro importantissimo ruolo nella formazione e crescita degli adulti del futuro prossimo e consapevoli che non bastano le nozioni ma occorrono le relazioni, quelle belle, positive.
Un clima di lavoro eccellente, gestito e coordinato dal Professore Enrico Farda, vero e proprio leader della scuola che vorremmo.
Al termine, gli insegnanti partecipanti hanno ricevuto un attestato, a testimonianza del percorso intrapreso e che proseguirà presto. Grazie a Maria Linda per avermi messo in disponibilità il suo.
La scuola che vogliamo è questa.

Il mio lavoro è passione

Biografia

…Grazie, grazie veramente per tutto, la tua ironia e i tuoi modi di relazionarti a noi ha reso il corso leggero e accattivante e soprattutto ha permesso una maggiore conoscenza tra noi colleghi…

Quando si ricevono queste email si capisce che si sta percorrendo la strada giusta.
Amo le persone affamate di conoscenza❤️

Comunico, dunque sono. Si riparte!

Eventi, Riflessioni

Questo autunno si è ricominciato finalmente, in giro per la bella Italia, con i corsi e le consulenze in presenza, fatto che per chi si occupa di comunicazione è ovviamente molto importante. E si ricomincia anche con la conferenza show Comunico, dunque sono. Sarò quindi nella mia bella Valle d’Aosta, fonte di ispirazione e buen retiro.

I mezzi di informazione, i social, noi: quanto è importante la comunicazione al giorno d’oggi e quanto influiscono i mass media sulla nostra quotidianità, sulla nostra privacy e sulle nostre credenze? Ne parleremo sabato 20 e lo faremo con il sorriso, perché già di cose tristi il mondo abbonda…

Quattro chiacchiere con la mia carriera

Biografia, Corsi, Eventi, Riflessioni

Oggi, alle 18.00, in diretta Facebook e Youtube, rivivrò con piacere, nello spazio ideato da Max Manganello (che si connetterà dal Galles), alcune tappe dei miei trascorsi professionali e di impegno civico.
Max è bravo e sicuramente riuscirà a farmi uscire anche la lacrimuccia che comunque fa sempre audience.
Se volete fare i guardoni e sapere sconcezze della mia persona, questa sarà l’occasione giusta.😛😂🥳
Vi aspetto.
Ah, saremo anche su Youtube

COMUNICO, DUNQUE SONO

Eventi, Riflessioni

Giovedì 20 febbraio, sarò al circolo sportivo Rai di Tor di Quinto a Roma a parlare della comunicazione nei mass media. Si affronteranno i paradossi, i pericoli e gli svarioni comici della comunicazione “di massa”, andando dai mezzi di informazione tradizionali al web e quindi ai social. Rifletteremo tutti assieme, condividendo un’ora di allegria e approfondimento.

Il tutto per una nobile causa: il gruppo sportivo Rosaremo, composto da rematrici che hanno conosciuto (alcune ancora stanno combattendo…) la battaglia contro il tumore al seno, ha bisogno di fondi per la propria attività. Sono donne coraggiose, tenaci e noi dobbiamo remare con loro.

Vi aspetto!

LA SPERANZA NON MUORE MAI?

Riflessioni

Secondo Martin Seligman “papà” della psicologia positiva, le nostre generazioni sono molto più depresse e pessimiste di quelle di cento anni fa. Dato statistico e sociale che di primo acchito stona, considerando la miseria, le malattie, le guerre, le sofferenze che imperversavano in quell’epoca.
Eppure è proprio così.
La spiegazione sta nella radicalizzazione di una visione di vita sempre più individualista e egoista che lascia poco spazio al senso di comunità e di aiuto reciproco.
Conseguenza: quando si è in difficoltà ci si sente sempre più soli, abbandonati, in balìa degli eventi.
Viene meno la speranza e quando cessa la speranza…