Secondo Daniel Goleman (il massimo esperto e studioso in materia), l’intelligenza emotiva incide all’80% sulla realizzazione personale e professionale di ognuno di noi. Non il 5,10 o anche il 20% che già sarebbe tanto.
L’80%. Eppure nessuno ce lo ha mai detto, nessuno ci ha mai spiegato cosa sia e quanto importante sia allenarla (è l’unica forma di intelligenza allenabile che abbiamo). In molti Paesi l’intelligenza emotiva è materia didattica nelle scuole. Ciò vuol dire che i bambini, i ragazzi, futuri adulti, vengono allenati a gestire le emozioni, per un benessere personale e collettivo, per relazioni personali migliori, insomma, per una vita e una società migliori.
I manager delle grandi aziende vengono selezionati, non solo sulla base delle competenze tecniche ma anche sulla loro intelligenza emotiva, perché per un’azienda è un fattore importante sul piano del clima aziendale e anche del fatturato.
Qui, in Italia, il nulla.
Brancoliamo nel buio emozionale. A fari spenti nella notte quotidiana, come direbbe Lucio Battisti. E poi ci facciamo male.
Per questo, i miei corsi e le mie consulenze si basano sull’intelligenza emotiva. Chi vi partecipa, chi si allena con me deve necessariamente scoprire e usare questo strumento indispensabile per ognuno di noi nella vita di tutti i giorni.
Ecco perché apprezzo tantissimo l’invito che mi ha fatto il Rotary club Monte Bianco a parlare stasera a Courmayeur dell’intelligenza emotiva.
Già il fatto che abbiano deciso di affrontare l’argomento significa che in loro l’intelligenza emotiva non manca. Questa sera la stimoleremo.
Ottimo.
A questa sera nella bellissima Courmayeur.
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