È capitato anche a me di essere al Pronto soccorso per un mio caro e ho constatato amaramente la freddezza degli operatori che non aiuta la situazione.
Certo, da capirli, lavorano in condizioni proibitive ma ciò non giustifica atteggiamenti di indifferenza verso le preoccupazioni dei parenti, spesso tenuti all’oscuro di tutto e vissuti come un fastidio.
La capacità di comunicare in maniera empatica degli operatori non è pertanto “solo” una questione di rispetto ma anche un efficace strumento per evitare o attenuare situazioni di tensione e prevenire aggressività e ostilità.
Ottima iniziativa, quella del Niguarda.
Davvero una bella iniziativa, ottima idea quella di darle visibilità. 🙂
In un mondo sempre più “zombizzato”, occorre mettere in risalto quelle iniziative che cercano di restituire umanità, soprattutto in contesti in cui la sofferenza è purtroppo protagonista