Eh già, si chiama intelligenza emotiva, sconosciuta e quindi trascurata e abbandonata.
Eppure, come accade in altri Paesi, dovrebbe essere al centro dell’attività didattica ed educativa della nostra scuola, sin dall’infanzia.
“Cosa ce ne facciamo dei ragazzi che prendono 10, 9, 8 a scuola, se non sono in grado di intervenire quando viene fatto del male ad un compagno, quando hanno delle prestazioni eccezionali ma non hanno strumenti per aiutare un loro amico e riconoscere un bisogno. Si punta troppo sulle prestazioni e troppo poco sui sentimenti, troppo egoismo e impoverimento emotivo. Un figlio prima deve diventare un uomo inteso “persona con valori”. Non puntiamo solo sulle prestazioni”.
Piero Angela
